L’importanza del buon pane

Il nostro Paese puo’ vantare un grandissimo numero di prodotti alimentari eccezionali sotto tanti aspetti: bonta’, genuinita’, sapore intenso e caratteristico oltre a tutta una serie di qualita’ nutrizionali. Questa ricchezza e’ giustamente protetta dalle varie denominazioni DOC, DOP, IGP e cosi’ via. Ecco, dunque, che olii, formaggi e salumi frutto delle nostre tradizioni locali diventano eccellenze alimentari che possono essere riconosciute, promosse, difese da contraffazioni e imitazioni.

Ammesso di trovare i canali distributivi giusti e di poter disporre di adeguata disponibilita’ economica (mangiare bene costa), si puo’ davvero creare un trionfo di sapori a tavola, a casa propria cosi’ come in ristorante. Di recente, ad esempio, ho mangiato delle fenomenali bruschette con Lardo Di Colonnata (IGP, http://it.wikipedia.org/wiki/Lardo_di_Colonnata), salume di cui avevo sentito parlare tante volte ma che non avevo mai assaggiato.

Nel mio (comunque piccolo) peregrinare per ristoranti a gustare specialita’ locali piu’ o meno prelibate, ho dovuto pero’ constatare che un particolare viene spesso trascurato: il pane. Lascio perdere una polemica che mi porto dietro da anni, ovvero in fatto che la stragrande maggioranza dei locali porti come coperto 3-4 fette scarse di pane, quantita’ assolutamente ridicola gia’ per un singolo, figuriamoci per una tavola con almeno tre persone! Vorrei invece soffermarmi sulla qualita’ del pane stesso. Indubbiamente, il pane dei panifici industriali ha consentito di abbassare il prezzo (non ne sono sicuro) e di aumentare la durata del prodotto (anche di questo non ne sono sicuro), ma e’ indubbio che la qualita’ ha perso parecchio. Ad ogni modo, poiche’ non tutti i giorni mangiamo prodotti IGT/DOC/DOP, ha senso mangiare pare industriale per la maggior parte del tempo.

Quel che non capisco, invece, e’ perche’ anche in ristoranti rinomati e apprezzati per la squisitezza dei propri piatti, l’offerta del pane sia di qualita’ mediocre. Si accompagnano piatti delizioni con vini eccellenti e poi si abbandona il pane ad una scelta di seconda o terza categoria.

Ecco, dunque, che trovare pane buono e’ diventato per me sinonimo di mangiar bene. E visto che in ristorante non posso forzare la scelta, almeno a casa cerco di portare pane buono. Pane buono.

Ho scoperto per caso il Pane Casereccio di Genzano (IGP, http://it.wikipedia.org/wiki/Pane_Casareccio_di_Genzano), che e’ assolutamente eccezionale.

Pane salato (nel senso, non “pane sciapo”), molto croccante fuori e altrettando morbido e vaporoso all’interno, ha un sapore nettissimo, deciso ma che non copre i sapori degli alimenti che accompagna. Ricorda molto da vicino in Crivraxiu (http://it.wikipedia.org/wiki/Civraxiu), specie quello di Sanluri (molto grande e con la mollica vaporosa).

Buono da solo, spettacolare con un salume sopra, vince su tutti come pane da scarpetta. Dicevo, appunto, che l’ho scoperto per caso e ho avuto la piacevole sorpresa di trovare un ottimo prodotto addiriddura etichettato filone per filone.

Le rampe fanno emergere le personalita’

Si, e’ proprio cosi’: le rampe fanno emergere le personalita’. Perche’ a seconda di come ci si comporta nei confronti della rampa di un marciapiede (accesso per sedie a rotelle, anziani con problemi di deambulazione e passeggini per bimbi) si possono determinare inseressanti caratteristiche della personalita’ di un individuo.

Colui che la lascia libera, evitando di ostruirla con un parcheggio, e’ senz’altro una persona sensibile e corretta nei confronti del prossimo.

Colui che ostruisce completamente la rampa e’ decisamente poco rispettoso del prossimo, direi un cafone. Ad esempio, potremmo pensare alla Smart qui sotto:

Poi c’e’ colui che vuole apparire corretto (“io la rampa non la ostruisco”) ma lo vuol fare senza rinunciare all’opportunita’ di trovare il parcheggio semplice: ostruisce un pezzetto di rampa. Il passaggio resta comodo per chi deambula correttamente, ma coloro che sono in sedia a rotelle o una mamma con bambino avra’ serie difficolta’ a passare. Ecco, dunque, che c’e’ di fondo il rispetto per il prossimo, ma questo rispetto e’ sopraffatto dall’idiozia (il dislivello laterale, infatti, diventa letale). Un esempio? Eccolo:

Mettiti comodo

Se tutti facessero cosi’ avremmo istantaneamente la meta’ dei parcheggi disponibili. Chissa se questo furbacchione s’e’ mai interrogato sul suo modo di agire…

Nasce Android Gears

Da tempo volevo avviare un regolare blogging su Android, per condividere esperienze sullo sviluppo per questo interessante sistema operativo. Alla fine, per un motivo o per un altro, non ci sono riuscito. Scrivere un articolo richiede tempo, che e’ la risorsa che scarseggia di piu’.

Se il blogging non e’ possibile, proviamo con il microblogging, ovvero con Twitter. 140 caratteri, non uno di piu’. In fondo va bene cosi’: condividere conoscenza ed esperienze non deve passare necessariamente per articoli chilometrici. Basta una keyword, un link, una nota. Questo e’ cio’ che gli sviluppatori si scambiano quotidianamente mentre scrivono codice. “Ti ricordi come si fa questo?”, “A te e’ capitato questo errore?”, “Hai letto quell’articolo?”, “Guarda questa classe: puo’ essere utile in tante situazioni”. Ecco, Android Gears vuole essere il mio modo di cinquettare quel che scopro, imparo, sviluppo su Android. Senza presunzione, senza grandi pretese: solo volonta’ di condividere, niente di piu’. Spero possa essere utile a tutti i colleghi e gli appassionati di sviluppo software.

Come “effetto collaterale”, vorrei che la sequenza di tweet costituisse una collezioni di tips da scorrere, come se fosse una guida: rileggendola tra 4 mesi, o magari tra un anno, vorrei che il lettore trovasse comunque informazioni interessanti (ammesso, ovviamente, che le cose non siano cambiate radicalmente su Android), senza informazioni inutili come “e’ stato annunciato il terminale 123 della PQR Corporation”, info utilissima oggi ma inutile fra un mese. Finche’ possibile, dunque, evitero’ dei “tweet di annuncio” (ad esempio, “e’ uscito il firmware XYZ per il terminale ABC), ma meno che non si tratti di cose molto importanti e strettamente legate all’attivita’ di sviluppo (ad esempio, “e’ stato rilasciato l’SDK per Google TV”).

Poiche’ il web non e’ un mare di isole ma di “posti connessi”, qualche tweet conterra’ anche link a risorse per gli sviluppatori. Per lo stesso motivo di cui sopra, evitero’ segnalare link ben noti e scontati, ma segnalero’ quelli piu’ particolari o esoterici (ad esempio, come far funzionare ADB per un certo terminale ribelle).

That’s all, ho scritto fin troppo.

Se volete, potete seguirmi su http://twitter.com/androidgears

Strolghino di culatello

Da tempo volevo pubblicare questo post, ma avevo miseramente perso le immagini. Finalmente le ho ritrovate, dunque… facciamo posto allo Strolghino di culatello, ovvero un salame molto particolare che ho trovato qualche mese fa al supermarket dove solitamente compro gli alimentari.

La particolarita’ di questo salame, peraltro particolarmente saporito, deriva dalla sua storia e dal fatto che non e’ facile trovarlo nella grande distribuzione. Per la decrizione, lascio la parola all’etichetta che trovate qui sotto:

C’e’ un motivo…

… se tante persone desiderano passare le vacanze in Sardegna:

Sardegna (Arborea)

e’ l’isola piu’ bella del mondo e certi profumi li senti solo qui, certi colori li vedi solo qui….

(si, lo so, sono un attimo campanilista…)

Statistiche device Android a fine luglio 2010

Google ha appena pubblicato i dati sulla diffusione delle diverse versioni di Android aggiornati alla fine di luglio 2010 (ricordo che queste informazioni sono pubblicate con cadenza bisettimanale all’indirizzo http://developer.android.com/intl/fr/resources/dashboard/platform-versions.html).

Questa l’istantanea della distribuzione:

E’ interessante notare che Eclair (Android 2.1) abbia praticamente raggiunto il 60% del mercato e che la Froyo (Android 2.2) cominci ad apparire significativamente (oltre il 4%). Poiche’ in autunno e’ previsto l’aggiornamento dei terminali piu’ recenti dei manufacturer piu’ importanti (per l’Europa penso a Motorola Milestone, HTC Wildfire/legend/Desire, Samsung GalaxyS/Corby), quest’ultima percentuale e’ destinata a crescere. E’ importante notare infine che Android 1.x copre ancora il 35% del mercato: poiche’ difficilmente quei terminali saranno aggiornati e soprattutto con poca probabilita’ i loro possessori, che hanno affrontato l’acquisto nei mesi scorsi, ne compreranno uno nuovo a breve, la base installata di Cupcake e Donut avra’ una certa importanza ancora per parecchi mesi.

In chiusura, ecco il grafico comulativo con tutti i dati via via pubblicati da Google nei mesi scorsi: