Oggi e’ stato finalmente presentato il Nexus One, l’atteso terminale Android fortemente voluto da Google (e realizzato da HTC). Non entro nel merito del design (pare ottimo) e delle specifiche tecniche (di altissimo livello), ma vorrei condividere alcune riflessioni su questa nuova mossa di Google.
E’ innegabile che Android e’ ben lontano dal successo dell’iPhone, in termini di telefoni venduti (e dunque di utenti), di applicazioni disponibili, di applicazioni scaricate, di collocazione quale oggetto cool del momento. Figo quanto si vuole, ma Android e’ ancora il secondo. Non e’ ancora il piu’ bello del reame. Il lavoro fatto da Google e dai manufacturer e’ notevole, senza dubbio non e’ facile armonizzare tutto questo. Ma questa corsa forsennata all’aggiornamento, alla novita’ a tutti i costi, sta producendo un’obsolescenza che non ho mai visto nell’hardware.
Si, bisogna parlare di obsolescenza dell’hardware, visto che l’inerzia dei produttori ad aggiornare i firmware dei terminali gia’ in commercio sta diventando immobilismo e rende i telefoni di pochi mesi fa inevitabilmente vecchi (poiche’ non aggiornabili nel software).
E cosi’, l’arrivo di Donut (settembre 2009), poi di Eclair (prima l’SDK poi il Motorola Droid/Milestone), poi l’aggiornamentino di dicembre (2.0.1) e ora Android 2.1 sul Nexux One lascia una scia di terminali “morti” che l’utente non vedra’ aggiornati e che, dunque, scoraggeranno l’adozione di Android come piattaforma affidabile e di valore.
Procediamo per ordine. Sono stato uno dei primi ad acquistare un T-Mobile G1, preso unlocked rispetto alla SIM (ma senza accesso di root). Partito dalla versione 1.0 di Android, dopo qualche settimana ho ricevuto l’aggiornamento alla 1.1. Poi e’ arrivato l’aggiornamento a Cupcake (1.5) e infine, malgrado voci piuttosto pessimiste, e’ arrivato anche l’aggiornamento a Donut (1.6). Da mio punto di vista di utente, non di sviluppatore, il G1 e’ un buon acquisto: il terminale si aggiorna man mano che arriva nuovo software. Il gioco s’e’ interrotto con Eclair: l’aggiornamento per la 2.0 non e’ mai arrivato e forse non ci sara’ mai, per questioni di memoria. Ok, puo’ starci. E’ il prezzo che deve pagare un early adopter.
Pare, pero’, che ci sia chi sta peggio:
- Gli HTC Hero, venduti con firmware 1.5, non saranno aggiornati alla 1.6 ma alla 2.0. Nessuno ha ancora visto questi aggiornamenti, ma nel frattempo sono uscite le versioni 2.0.1 e 2.1
- Gli ottimi Samsung Galaxy sono venduti con firmware 1.5, non e’ stato annunciato alcun aggiornamento alle versioni successive
- Il recentissimo Motorola Dext non vedra’ l’aggiornamento alla 2.0
- Il Motorola Milestone (perlomeno il mio) e’ ancora alla 2.0, nessun segnale della 2.0.1
- Lo Huawei U8220 e’ nato con la 1.5 e morira’ cosi’
- L’Archos 5 Internet Tablet s’e’ attorcigliato sui bug della 1.5
Insomma, c’e’ un mondo a due velocita’: un mare di terminali fermi alla 1.x (compresi Zii EGG e GeeksPhone, oggetti ancora in beta e gia’ obsoleti) e qualcuno che compie la fuga alla 2.0.
Dopo il lancio del Motorola Droid/Milestone aveva davvero senso presentare gia’ la 2.1 sul Nexus One che rende obsoleto il terminale Motorola? Il Droid/Milestone doveva essere il capofila della nuova major release, che pian piano avrebbe dovuto equipaggiare i terminali precedenti. Invece a poco piu’ di un mese dal lancio si ritrova ad essere nuovo inseguitore. Mi chiedo se Motorola non stia per ricevere la batosta 2.0.
Chi ci guadagna in tutto questo?
A mio avviso nessuno.
La clientela e’ inevitabilmente confusa, i manufacturer sono costretti ad aggiornamenti che hanno del ridicolo (in 4 mesi 1.5 -> 1.6 -> 2.0 -> 2.0.1 -> 2.1) e sembra proprio non riescano a tenere il passo, gli sviluppatori devono districarsi tra compatibilita’ e retrocompatibilita’.
A chi mi chiede un consiglio su quale terminale Android acquistare non so piu’ cosa rispondere. A settembre dicevo l’HTC Hero, ma mi sono sbagliato perche’ e’ rimasto fermo alla 1.5. A ottobre parlavo del Droid. A dicembre suggerivo di aspettare il Nexus One. Ma tutto questo e’ assurdo!
Ho l’impressione che Google abbia confuso il mobile computing con il web: fare il reload di una pagina e’ un click, fare un replacement di un firmware (da sviluppare, da testare, da distribuire) e’ ben altra cosa.
Non vorrei tutto questo fosse preambolo di una vaporizzazione in stile Java Micro Edition…