Se proprio volete sapere qualcosa su di me… siete nella pagina giusta!
Attualmente mi occupo dell’Android Lab presso Open Reply.
In precedenza mi sono occupato di sviluppo di applicazioni su piattaforme Android, Java ME e iPhone presso beeweeb technologies. In passato, sono stato Expert Software Engineer nell’area Network Distributed Applications del CRS4, dove mi sono occupato di mobile computing, sistemi distribuiti e sistemi georeferenziati.
Dal 2003 ai primi mesi del 2008 sono stato articolista del Gruppo Editoriale Infomedia per le riviste DEV e Computer Programming, scrivendo su Java ME, applicazioni per dispositivi mobili, tecnologie wireless e Linux.
Mi occupo di sviluppo mobile computing, reti di sensori, tecnologie wireless e robotica LEGO, adeguamento al codice della privacy.
Adoro la musica (quando possibile suono tastiere e chitarra), amo la buona cucina (e le pizze a volonta’!), mi piace viaggiare e conoscere le tradizioni dei posti che visito. Mi ritengo fortunato, perche’ ho degli amici davvero speciali, che auguro a chiunque: persone che sanno farsi in quattro quando c’e’ bisogno e per le quali ci si fa in quattro senza esitazioni!
Perche’ gerdavax? E’ una domanda che mi viene posta spesso… quale miglior sede di un sito web per spiegare l’origine del proprio nickname? Tutto inizia a meta’ degli Anni ’80. Ero alle scuole medie e l’allora professore di Educazione Fisica, il carissimo Gigi Petrilli, vedendo la mia spiccata agilita’ nella corsa attorno al campo di pallamano, mi grido’: “Dai Stefano Sanna, corri, che mi sembri una gerda“. Per chi e’ poco familiare con la lingua sarda, la gerda (o, piu’ correttamente, sa gerda) e’ il lardo del maiale, quello tra la pancetta e la cotenna. Con questa parte del suino, dopo averla fatta a cubetti e fatta rosolare leggermente, si prepara un ottimo pane, chiamato pan’e gerda (pane di gerda) particolarmente gustoso e appetitoso (oltre che spropositatamente calorico). Evidentemente, il professore vide in me la stesso scatto e prestanza fisica di un maiale pronto ad essere trasformato in… gerda, appunto. I compagni di scuola cominciarono a chiamarmi Gerda, nomigliolo che per tre anni mi fece tanta compagnia…. Le medie terminarono e, giunto al liceo, incontrai l’amico Massimo Farina che, dopo un breve ripasso dei tempi andati (gia’ si faceva i nostalgici!) mi chiede: “ma tu non eri quello che chiamavano Gerda?”. Rovinato! Da quel momento tutti al liceo cominciarono a chiamarmi Gerda. Arrivo all’universita’: il nick si diffonde tra i colleghi, in maniera pressoche’ analoga a quanto accaduto al liceo. Nel 1994 ricevetti il battesimo della Rete e, per la prima volta, usati lynx e la posta elettronica su un vecchio sistema VAX/VMS del Centro di Calcolo della Facoltaì di Ingegneria. Il carissimo Sig. Cappai, allora impegnato nelle attivita’ di gestione del Centro, mi chiamava talvolta Gerda, ma senza particolare enfasi… finche’ un pomeriggio, vedendomi entrare al Centro, mi saluto cosi’: “Salve Gerdavax!”. Semplice: Gerda + VAX, il sistema con cui avevo conosciuto Internet. Il nick era perfetto, risolvendo anche il problema della coincidenza di Gerda con il nome proprio (di genere femminile, ahime’!) della lingua tedesca. Da allora non ho piu’ lasciato il mio nick, assolutamente originale e a quale sono molto affezionato.