Android


Solitamente evito di scrivere articoli che riportano banalmente notizie apparse sui siti piu’ importanti dedicati al mondo del mobile computing, ma l’annuncio di Android e dell’Open Handset Alliance credo meriti qualche parola.

android_logo

Per punti:

1) e’ l’ennesima piattaforma aperta basata su Linux. Dopo maemo, openmoko, qtopia, ALP (ACCESS Linux Platform), MOTOMAGX, Moblin e’ la volta del progetto GPhone. In realta’ questi progetti avevano lati oscuri non trascurabili. Maemo, ALP e Moblin sembrano piu’ mirati al mercato tablet anziche’ smartphone. Maemo e ALP sono nati per hardware specifico (Nokia e Access/Palm rispettivamente), senza supporto di operatori o altri produttori. OpenMoko nasce aperto, ma su un solo hardware (per quanto anch’esso aperto) e slegato dal mondo degli operatori). Qtopia, dopo l’avvetura ormai cessata del Greenphone, e’ il fiore all’occhiello di Trolltech, che pero’ finora e’ rimasta nell’ombra rispetto al mercato consumer (nel senso che non appare come brand principale sui dispositivi che ne sono equipaggiati). Motorola, dopo aver proposto una piattaforma Linux chiusa e inaccessibile, pare finalmente decisa ad aprire lo scrigno, restando sempre e comunque solo sul proprio hardware. Android parte da una piattaforma doppiamente open (Linux e Java), vede la collaborazione di operatori e manufacturer che manca negli altri progetti sopra elencati. Sara’ la volta buona per una adozione di massa (anche da parte degli operatori) di Linux? Che fine faranno gli altri progetti?

2) Java si conferma la piattaforma di riferimento per lo sviluppo su dispositivi mobili. Contrariamente a chi vorrebbe Java ME morto e sepolto in favore di Java SE, in barba a chi diceva “Google usa Python, mica Java!”, ecco che Android va in leggera controttendeza, come direbbe Grillo. 🙂 Molto probabilmente si trattera’ di phoneME Advanced e ci sara’ da aspettare prima di poter disporre di tutto il set di API che gli sviluppatori sono soliti trovare su ambienti avanzati come Symbian OS, ma e’ certo che gli investimenti fatti in ambito Java non andranno perduti.

3) l’Android SDK arrivera’ prestissimo: il 12 novembre, fra una settimana!

Stay tuned!

15 pensieri su “Android

  1. Davide

    Per la prima volta, dopo Symbian, un grosso consorzio vuole “reinventare” i dispositivi mobili, a partire dalle basi.

    Considerati i nomi di chi vi partecipa e le sinergie che si possono creare sono abbastanza convinto che questa volta, a differenza delle esperienze che hai citato, si uscirà fuori dal limbo.

    E poi….vista la presenza di Google…credo che stia per arrivare la pubblicità sui telefonini….stavolta in modo massivo

    🙂

  2. ramses

    Io devo dire che sono un po triste. Sviluppando (anche) un due (seemplic, piccoli programmini) per l’openmoko, questa cosa mi spiace tantissimo.

    Comuqnue vorrei solo precisare una cosa: l’openmoko non é incentrato “solo” sul FIC NEO 1973: solo che finora si stava cercando di mettere tutti gli sforzi in quel cellulare li, per permettere di avere almeno un prodotto finito, e perché tutta la manodopera pagata veniva dalal fic. Ciónonostante ci sono giá state le prime aggiunte per altri telefoni, p.es. i driver per le “tastiere” di alcuni treo, o la possibilitá di cambiare i dpi affinché si possa usare su piú cellulari.

    Inoltre pure l’Openmoko ha una versione di java disponibile, nonche python, ruby, perl e quant’altro. Solo per fare un esempio delle potenzialitá del openmoko: c’é giá gente che usa e17 come window manager sul openmoko!

  3. gerdavax Autore articolo

    Verissimo, OpenMoko non e’ incentrato sul Neo1973, ma questo e’ l’hardware di riferimento e nessun altro produttore con quote significative di mercato ha dichiarato di volerlo adottare.

    A mio avviso, OpenMoko legato ad un solo produttore di hardware rischia di rimanere un oggetto per appassionati, come lo erano le distribuzioni Linux qualche anno fa. Beninteso, io ammiro e sostengo progetti di questo tipo (non avrei comprato il kit advanced!), pero’ sono piuttosto critico sul fatto che possano essere raggiunte in breve tempo quote significative di mercato.

    Ovviamente spero di sbagliarmi! 🙂

  4. ramses

    Concordo sdul fatto che al momento l’OpenMoko é uan cosa molto di nicchia, peró lo era pure linux, come dici appunto. Diciamo che la licenza apache di android permetterá di sviluppare applicazioni, driver eccetera chiusi, ma speriamo che molti produttori li rendano aperti, cosicche progetti come l’openmoko ne possono trarre tutti i benefici.

    p.s. le notizie sono buone per uno che sviluppa java, certo. Peró c’é rimedio per chi non vuole ma deve sviluppare in java. 🙁

  5. gerdavax Autore articolo

    Scrivendo questo commento mi sento vecchio. La mia prima installazione di Linux su un desktop e’ del 1994 (Linux Yggdrasil 1.1, comprata allo SMAU per circa 70000 lire!), mentre la prima volta su PDA e’ stata nel 2003, quasi dieci anni dopo! Sono passato per Maemo e ora OpenMoko, ma mi sembra che allo slancio di Linux nel mondo consumer manchi, per cosi’ dire, l’aspetto pratico. La mia non vuole essere una critica, ma una riflessione. Dopo tanti anni, credo che Ubuntu sia stata una svolta per avvicinare davvero la gente al mondo Linux. Manca qualcosa di analogo e MOLTO MOLTO piu’ pratico e immediato in ambito telefonico….

    Quanto al PS… e’ una affermazione o una domanda? 😉

  6. Andrea C.

    Prima di dire qualcosa di specifico su Android, aspetterò il 12 Novembre, però è indubbiamente una buona notizia.

    Primo perchè mi solleva dopo le parole inquietanti di Gosling di qualche settimana fa (sai, dopo aver quasi mollato il Java EE per quattro anni per darsi al mobile non è bello trovarsi con un pugno di mosche in mano).

    Secondo perchè se, come ormai è certo, Android va nella direzione di una piattaforma basata su Linux + Java (ma non ho dubbi che in breve si evolverà verso un Linux + multipiattaforme open), il consorzio che vi sta dietro potrà dare una mano ad accelerare i processi di sviluppo del Java ME (MIDP 3 ancora non pervenuto), attualmente di una lentezza insopportabile.

    In ultimo perchè si spera aiuti un pò a risolvere il problema della frammentazione interna al mondo Java ME, mai del tutto risolta (ad essere generosi).

  7. gerdavax Autore articolo

    Replico a Fabrizio Giudici e Andrea C.: sicuramente l’annuncio di Android conferma la piattaforma Java come leader nel mercato delle applicazioni per telefonia mobile.

    Alla fine credo comunque che vedremo piu’ CDC + JSR 209 su Android, piuttosto che MIDP 3. Magari sara’ la volta buona per incontrare Java FX Mobile… oppure…. non so…

    Ragazzi: ne riparliamo lunedi’ prossimo! 😀

  8. gerdavax Autore articolo

    Da quel poco che ho visto di Android:

    – la libreria grafica non e’ basata su Java FX, ma e’ realizzata su una idea originale

    – l’intero framework non si basa su Java ME, ma su un sottinsieme (ENORME!) di Java SE

    – le funzionalita’ aggiuntive (Bluetooth, messaging, etc etc) non sono esportate attraverso le ben note API di MIDP (JSR 82, JSR 120, etc etc) ma con nuove API (peraltro molto semplici ed intuitive)

    – come avveniva sulle prime versioni di J9, il JAR, prima di essere eseguito dalla virtual machine, e’ convertito in un formato ottimizzato (oggi chiamato DEX, allora chiamato JXE),

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